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LA VISIONE POLITICA DI PLATONE

 LA VISIONE POLITICA: Platone propone un modello di stato ideale che risulta essere il cardine intorno a cui ruota tutta la sua filosofia. Il modello di giustizia di Platone è lo stesso che regola la vita ordinata dallo stato, che rappresenta lo specchio dell' uomo e della sua anima. Non è possibile immaginare un uomo senza una comunità di appartenenza ed è per questo che Platone ha individuato le 4 virtù fondamentali per un individuo, che sono giustizia, saggezza, temperanza e coraggio. Una di queste 4 virtù fondamentali riveste un tema molto importante, perché diventa uno dei temi più belli del Filosofo, la giustizia.   Per Platone la giustizia è essenziale alla comunità, perché È la base delle leggi, non viceversa. La giustizia deve precedere ogni altro comandamento.  La giustizia è armonia delle parti nello stato, cioè si ha giustizia quando ciascuno rispetta il suo ruolo. Lo Stato nasce perché l’uomo non basta a se stesso, non può vivere da solo ed è necessario dividere i comp
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 ZENONE NATURA E COSMO Zenone, allievo di Parmenide, viene presentato come un difensore delle idee del suo maestro. I filosofi pluralisti attaccavano infatti la teoria parmenidea dell'immutabilità, unità e indivisibilità dell'essere. Zenone difende il suo maestro, dimostrando con delle tesi contrarie a quelle eleatiche che da esse derivano conseguenze assurde. Egli ha ideato 40 paradossi, ossia argomenti logicamente validi le cui conclusioni vanno contro l'opinione comune ed essi utilizzano una forma di dimostrazione, quella per assurdo, che consiste nell'assumere un'ipotesi e nello svolgerla fino a dedurne l'assurdo. La conclusione proverà infine la falsità dell'ipotesi iniziale permettendo di stabilire la verità dell'opinione contraria.  Zenone è definito inventore della dialettica(arte della confutazione). Zenone mostra che se assumiamo la divisibilità, finita o infinita dello spazio o del tempo, ne derivano conseguenze assurde quanto al movimento. Tr
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 L'apeiron come principio infinito e indeterminato  Il termine apeiron deriva dal greco (a = non , péras = limite) e significa senza limite, infatti questa parola determina il significato di una cosa che non ha confini. Anassimandro, nella sua nona testimonianza, ritiene che il principio dell'universo sia infinito e senza limiti, proprio come un apeiron. Secondo la sua teoria infatti l'universo aveva un principio indeterminato e una natura infinita, da qui proveniva la terra. Infine Anassimandro riteneva anche che le cose nascessero tramite un mutamento continuo. Il processo suo di nascita viene definito dunque come un processo di separazione e di differenziazione delle cose determinato da un movimento costante. Riflettendo su questa testimonianza, mi è venuta in mente la natura e i suoi cambi stagionali e vedendo il mondo da questo punto di vista, concordo con la teoria di Anassimandro e sono anch'io dell' idea che ogni nascita abbia una sua evoluzione continua.

L’origine della filosofia

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La prima riflessione filosofica avviene intorno al 7 - 6 secolo a. c. ed è stata inaugurata da tre famosi filosofi. Talete, Anassimandro e Anassimene provenivano da Mileto, che faceva parte delle città più potenti della Ionia. Talete è stato un filosofo, un astronomo e un matematico. Le fonti letterarie antiche lo ritraggono come una figura di saggezza proverbiale e di grande versatilità. Si dice che Talete abbia previsto l’arrivo delle eclissi è che Anassimandro che è stato un filosofo greco antico e il primo cartografo abbia inventato la prima carta geografica. Questi filosofi sono stati i primi misuratori geografici e tecnici ad essersi interrogati sulla natura multiforme e mutevole del mondo. Talete era una persona molto concentrata e sapeva sfruttare le conoscenze meteorologiche e ha anche agito come politico spingendo i greci della Ionia ad unirsi ad uno stato federativo con capitale Teo. Inoltre Talete pensava che il principio primordiale fosse l’acqua, infatti diceva: "L&#